Un ‘guscio di stelle’ nell’alone galattico

Grazie ad una serie di osservazioni profonde e dettagliate dell’alone galattico, realizzate mediante il telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno trovato alcuni indizi della possibile esistenza di una ‘sfera di stelle’ che potrebbero essere i resti del ‘cannibalismo‘ della nostra galassia.

Hubble è stato utilizzato, per la prima volta, per misurare in maniera accurata i moti associati ad un campione di stelle situate ad enormi distanze rispetto al centro galattico. Il loro movimento laterale insolito rappresenta una evidenza circostanziale che le stelle potrebbero essere i resti di una galassia che venne, per così dire, ‘divorata’ dalla Via Lattea alcuni miliardi di anni fa. La presenza di queste stelle supporta l’idea in base alla quale la nostra galassia si è evoluta, in parte, attraverso l’accrescimento di galassie più piccole. Queste stelle situate nelle regioni più periferiche della Galassia portano con sé le tracce di quegli eventi accaduti molto tempo fa. Inoltre, esse offrono una nuova opportunità per misurare la ‘massa mancante’ che si trova sottoforma di materia scura. In altre parole, la Via Lattea rappresenta il luogo ideale e il più vicino per studiare la sua storia e la sua evoluzione. Alis Deason dell’University of California a Santa Cruz e Roeland van der Marel dello Space Telescope Science Institute (STScI) a Baltimora, hanno analizzato 13 stelle che si trovano a circa 80 mila anni-luce dal centro galattico cioè in quella regione dell’alone più esterno in cui sono presenti stelle vecchie che risalgono alla formazione della Via Lattea. Gli scienziati sono rimasti sorpresi quando hanno misurato i moti delle stelle trovando una quantità diversa rispetto a quella attesa. Questo movimento, tangenziale, è diverso da quello che caratterizza le stelle note in prossimità del Sole, che è sostanzialmente di tipo radiale. Le stelle che si muovono in queste orbite si dirigono verso il centro galattico e poi tornano indietro. Le stelle che si muovono lungo la tangente, per così dire, si giustificano se si ammette l’esistenza di una maggiore densità di stelle a circa 80 mila anni-luce, un pò come le macchine che si accodano in una autostrada. Insomma, questa sorta di ‘traffico stellare’ potrebbe dar luogo ad una struttura a forma di sfera o di guscio così come viene osservata attorno ad altre galassie. Il prossimo passo sarà ora quello di derivare un quadro molto più chiaro della storia evolutiva della nostra galassia. Infine, studiando le orbite e i movimenti delle stelle presenti nell’alone galattico sarà possibile calcolare in maniera più accurata la distribuzione della massa della Via Lattea, che è dominata dalla materia scura, e si potrà verificare se il valore ottenuto è consistente con quello previsto dalle teorie sulla formazione delle strutture cosmiche.

UC Santa Cruz: Stellar motions in outer halo shed new light on Milky Way evolution

arXiv: The Velocity Anisotropy of Distant Milky Way Halo Stars from Hubble Space Telescope Proper Motions