Nel 2013, l’esperimento per neutrini IceCube, situato al Polo Sud, ha osservato due eventi di alta energia che i fisici hanno battezzato Bert ed Ernie, dai nomi dei personaggi di Sesame Street. Successivamente, è stato identificato ancora un altro evento. Ma pare, però, che ce ne sia un quarto che faccia parte della squadra dei neutrini “super energetici”. Oggi, gli scienziati hanno riportato un evento di energia ancora più elevata, uno di quelli che offre ai ricercatori la strada migliore per utilizzare i neutrini super energetici allo scopo di identificare la/le sorgente/i di raggi cosmici ultra-energetici (post). L’evento è stato registrato con una energia pari a più di 2000 trilioni di eV e si tratta di un neutrino muonico.
La figura mostra una combinazione di immagini realizzate da ALMA e dal Very Large Telescope. L’oggetto al centro, BDF 3299, è una galassia molto distante, osservata quando l’Universo aveva un’età meno di 800 milioni di anni. La nube brillante color rosso appena in basso a sinistra è stata rivelata da ALMA. Si tratta di una vasta nube di materia che si trova nella fase primordiale di formazione galattica. Credit: ESO/R. Maiolino
L’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) è stato utilizzato per rivelare le nubi più distanti di gas che stanno formando stelle nelle galassie distanti. Queste osservazioni permettono agli astronomi di iniziare a vedere come si sono formate le prime galassie e come esse hanno, per così dire, “ripulito” la cosiddetta “nebbia cosmica” durante l’epoca della reionizzazione. E’ la prima volta che queste protogalassie vengono osservate come più di semplici, deboli blob. I rislutati di questo studio sono pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
La supernova 3C 58, osservata inizialmente nell’anno 1181 dagli astronomi cinesi e giapponesi, qui ripresa in banda X dal telescopio spaziale Chandra. Credit: NASA/CXC/SAO
Si tratta di una scoperta che sta cambiando la nostra visione sul modo con cui la fusione (merging) di due galassie può determinare un insolito moto stellare nelle galassie ellittiche risultanti: i dati suggeriscono che la regione centrale ruota nella direzione opposta a quella delle altre stelle della galassia. I risultati di questo studio sono pubblicati su Astrophysical Journal Letters. Continua a leggere Le forze che muovono le stelle→
Grazie ad una serie di osservazioni realizzate con il Very Large Telescope’s X-shooter dell’ESO e il radiotelescopio ALMA, un gruppo di astronomi ha osservato una delle galassie più giovani e più remote mai identificate. Denominata con la sigla A1689-zD1, si tratta di un oggetto scoperto nel Febbraio del 2008, mediante osservazioni basate sul redshift fotometrico, ed è stato candidato come la galassia più distante mai rivelata. I nuovi dati indicano che l’oggetto si trova in una fase avanzata della sua evoluzione. Infatti, esso possiede una quantità di polvere simile a quella di una galassia già matura, come la Via Lattea, vitale per la vita perché determinante per la formazione di pianeti, molecole complesse e stelle. I risultati su Nature.
Gli astronomi hanno esteso la ricerca di civiltà intelligenti in un nuovo settore che utilizza dei particolari rivelatori a luce infrarossa. Questi strumenti hanno già iniziato ad esplorare il cielo per rivelare eventuali messaggi interstellari provenienti da altri mondi. Secondo gli studiosi, la luce infrarossa rappresenterebbe un mezzo eccellente ed efficace per comunicare nello spazio. Continua a leggere NIROSETI, una nuova strategia per la ricerca di ET→
Sappiamo che la velocità della luce è una costante nel vuoto. Oggi, però, sembra che esista un modo per alterare indirettamente la sua velocità facendola propagare attraverso una maschera speciale. In questo modo, viene modificata apparentemente la ‘forma’ del fotone rendendolo così più lento propagandosi nel vuoto rispetto ad un fotone normale. Continua a leggere Come ti rallento la velocità della luce→