Gli astronomi hanno scoperto un oggetto che potrebbe essere o un buco nero supermassiccio catapultato fuori da una galassia oppure una stella gigante nella sua fase esplosiva che dura eccezionalmente da qualche decade. In ogni caso, una cosa è certa: questo oggetto misterioso è qualcosa di unico e di affascinante in quanto potrebbe fornire una conferma sperimentale delle tanto discusse onde gravitazionali previste dalla relatività generale.
In un articolo apparso su Astrophysical Journal Letters, due astronomi sperano di svelare le origini dei lampi-gamma, o gamma-ray burst (GRB), corti o di breve durata con l’ausilio di giganteschi ‘microfoni’ spaziali. I due ricercatori della Scuola di Fisica e Astronomia della Cardiff University stanno cercando di capire come potrebbe presentarsi l’eventuale ‘suono’ che si dovrebbe sentire quando i rivelatori LIGO e Virgo entreranno in funzione nel 2015. La speranza è che questi particolari ‘microfoni’, che si estendono su una scala di un chilometro, saranno in grado di rilevare le onde gravitazionali generate, ad esempio, quando una stella di neutroni viene ‘catturata’ da un buco nero. Queste esplosioni di radiazione estremamente energetiche sono state rivelate dai satelliti per raggi-gamma Fermi e Swift ma l’origine esatta dei lampi-gamma rimane ancora sconosciuta.
Una settimana fa, ho pubblicato un post relativo alla simulazione più realistica mai realizzata di “Gargantua”, il buco nero protagonista di Interstellar, oggi nelle sale cinematografiche. E allora proviamo ad andare oltre, cercando di capire cosa succede se prendiamo due buchi neri e li facciamo interagire, realizzando cioè una simulazione che ci permetta di vedere come viene deformato lo spaziotempo attorno al sistema binario.
RICAP 2014, che sta per Roma International Conference on Astro-Particle physics, è la quinta edizione che per la prima volta si svolgerà a Noto, la mia città natale. La conferenza, che è stata organizzata nelle edizioni precedenti dalle tre università pubbliche romane (Università “Roma Tre”, Università “La Sapienza” e l’Università “Tor Vergata”), sarà quest’anno guidata dai fisici dei Laboratori Nazionali del Sud (INFN, Catania) e avrà come sede la ben nota città barocca. La scelta è stata dettata soprattutto dalla presenza a pochi chilometri di un esperimento sottomarino, detto “chilometro cubo (KM3NeT) attualmente in costruzione negli abissi al largo di Portopalo di Capo Passero, a 3500 metri di profondità, il cui obiettivo sarà lo studio dei neutrini di origine cosmica. Continua a leggere Roma International Conference on Astro-Particle physics 2014→
La scoperta di un burst radio veloce (Fast Radio Burst, FRB), durato cioè qualche frazione di secondo, ad opera degli astronomi che lavorano presso il radiotelescopio di Arecibo fornisce nuove evidenze sull’esistenza di impulsi ‘misteriosi’ che sembrano provenire dalle regioni più remote dell’Universo. Gli scienziati dell’osservatorio di Parkes in Australia hanno già registrato una manciata di eventi di questo tipo, ma la mancanza di dati simili forniti da altre stazioni portava a concludere che si trattava di segnali originatesi da sorgenti vicine o localizzate sulla Terra. Ora, i dati di Arecibo eliminano ogni dubbio e perciò possiamo affermare che i FRB sono decisamente di origine cosmica. Continua a leggere Burst radio veloci, un enigma astrofisico di origine cosmica→
Quando Albert Einstein propose l’esistenza delle onde gravitazionali, previste dalla sua teoria della relatività generale, mise in moto una ricerca che continua ancora oggi dopo quasi un secolo. La presenza di distorsioni nel tessuto dello spaziotempo esercitano una forte motivazione tra i fisici poichè si ritiene che essere trasportino quella informazione che potrebbe fornirci preziosi indizi sulle fasi iniziali della storia cosmica. Nonostante ciò, la conferma indiscussa della loro esistenza sfugge ancora agli scienziati.