Archivi tag: nuclei galattici attivi

Come ti ‘aiuto’ a formare le stelle

Gli astronomi hanno osservato tassi di formazione stellare estremamente elevati nelle galassie distanti, il che introduce una sorta di mistero: come si possono raggiungere questi numeri così elevati? In un articolo apparso su Astrophysica Journal Letters, un gruppo di scienziati propone che queste straordinarie attività potrebbero essere spiegate da un processo di alimentazione dovuto ai nuclei attivi che risiedono nel centro delle galassie. Continua a leggere Come ti ‘aiuto’ a formare le stelle

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AGN ‘doppi’ mascherati dal merger galattico

Una coppia di nuclei galattici attivi (Active Galactic Nuclei, AGN), un sorta di prodotto intermedio del processo di fusione (galaxy merger) di due galassie, dà agli astronomi una migliore comprensione di ciò che succede quando, per l’appunto, due galassie entrano in collisione. Tuttavia, poichè la separazione angolare dei due nuclei galattici è molto piccola, trovare questi sistemi è molto complicato. Oggi, però, in un recente studio un gruppo di ricercatori propone una nuova tecnica che permette di identificare AGN doppi. I risultati sono riportati su Astrophysical Journal. Continua a leggere AGN ‘doppi’ mascherati dal merger galattico

Un’alleanza cosmica per creare un ‘buco-nero-scopio’

Gli osservatori spaziali Integral, Fermi e Swift hanno unito le proprie forze per sfruttare il potere d’ingrandimento creato da una lente cosmica con l’obiettivo di esplorare un buco nero supermassiccio che risiede nel nucleo di una galassia attiva denominato PKS 1830-211. I risultati di questo studio sono pubblicati su Nature Physics. Continua a leggere Un’alleanza cosmica per creare un ‘buco-nero-scopio’

NuSTAR svela 5 buchi neri supermassicci ‘oscurati’

Gli astronomi hanno trovato evidenze che riguardano l’esistenza di una grande popolazione di buchi neri supermassicci “oscurati”. Infatti, grazie ad una serie di osservazioni realizzate con l’osservatorio spaziale NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array), gli scienziati hanno rivelato l’emissione X da ben 5 buchi neri supermassicci che sono “nascosti” alla vista a causa della polvere e del gas. I risultati di questo studio sono stati presentati al Royal Astronomical Society’s National Astronomy Meeting, presso Venue Cymru, in Llandudno, Wales e sono pubblicati su Astrophysical Journal. Continua a leggere NuSTAR svela 5 buchi neri supermassicci ‘oscurati’

ASKAP rivela una galassia lontana lontana

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L’emissione radio di 5 miliardi di anni fa che porta l’impronta del gas idrogeno mentre si propaga verso la Terra. Credit: ASKAP/CSIRO

La scoperta è stata annunciata oggi durante il meeting NAM 2015. La galassia è stata identificata in banda radio mediante lo strumento ASKAP (Australian SKA Pathfinder telescope) dell’Australian National Science Agency CSIRO situato presso il Murchison Radio-astronomy Observatory (MRO) in Australia. James Allison ha guidato il gruppo di ricerca per far luce su un periodo poco esplorato della storia cosmica. Continua a leggere ASKAP rivela una galassia lontana lontana

Getti radio dal merging galattico

Grazie ad una serie di osservazioni condotte con lo strumento Wide Field Camera 3 (WFC3) a bordo del telescopio spaziale Hubble, un gruppo di astronomi ha studiato la relazione tra le galassie interagenti e l’attività dei buchi neri supermassicci che risiedono nei loro nuclei. I risultati, che saranno pubblicati su Astrophysical Journal, suggeriscono che i getti relativistici sono il risultato della fusione (merging) dei buchi neri. Continua a leggere Getti radio dal merging galattico

Quattro quasar vicini vicini

L’immagine ottenuta con il telescopio Keck di 10m nelle Hawaii si riferisce alla regione dello spazio in cui si trova localizzato il quartetto di quasar. Gli oggetti si trovano circondati da una gigantesca nube di gas freddo e denso visibile come una sorta di nebbia bluastra. La nube si estende per un milione di anni-luce mentre il sistema dei quasar è situato a quasi 10 miliardi di anni-luce. Credit: Hennawi & Arrigoni-Battaia, MPIA

Grazie ad una serie di osservazioni condotte con l’Osservatorio Keck nelle Hawaii, un gruppo di astronomi guidati da Joseph Hennawi del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA) hanno scoperto il primo sistema multiplo composto da quattro quasar, una rara combinazione di buchi neri che risiedono nei nuclei di galassie attive, situati in prossimità l’uno vicino all’altro. Continua a leggere Quattro quasar vicini vicini

Forti ‘venti galattici’ da un buco nero supermassiccio

Molte galassie attive sono caratterizzate dalla violenta emissione di materiale proveniente dal nucleo che spinge la polvere e il gas fino alle regioni galattiche più esterne, perturbando così la formazione delle stelle. Gli astronomi hanno a lungo cercato di capire qual è la forza che si cela dietro questi enormi flussi di gas molecolare e ora un gruppo di ricercatori dell’Università del Maryland ritengono di aver trovato la risposta. I risultati di questo studio si sono guadagnati la copertina di Nature

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NGC 3227, l’emissione di radiazione multipla del buco nero centrale

Grazie ad una serie di osservazioni nella banda dei raggi-X riguardanti il buco nero supermassiccio nella galassia NGC 3227, Hirofumi Noda del RIKEN Nishina Center for Accelerator-Based Science e colleghi sono stati in grado di rivelare vari processi multipli che sono responsabili delle emissioni di radiazione. I risultati di questo studio sono pubblicati su Astrophysical Journal. Continua a leggere NGC 3227, l’emissione di radiazione multipla del buco nero centrale

ZTF, si apre l’era della ‘cinematografia celeste’

Grazie ad un finanziamento di 9 milioni di dollari della National Science Foundation (NSF) e di altri fondi provenienti dalla collaborazione Zwicky Transient Facility (ZTF), gli scienziati dell’osservatorio Palomar del Caltech stanno costruendo una nuova fotocamera che sarà in grado di monitorare l’emisfero settentrionale in una sola notte alla ricerca di supernove, buchi neri, asteroidi vicini alla Terra e altri oggetti. La fotocamera digitale sarà montata sul telescopio Samuel Oschin, un telescopio Schmidt a grande campo, che nel 1949 diede inizio alla sua prima all-sky survey. Queste osservazioni del cielo furono realizzate inizialmente su lastre di vetro e portarono via quasi un decennio per essere completate.

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