Archivi tag: nuclei atomici

La scoperta di un nuovo mesone fornisce preziosi indizi per lo studio dell’interazione forte

Un gruppo di fisici guidati dai colleghi dell’Università di Warwick hanno scoperto una particella che contribuirà a fornire una maggiore comprensione dell’interazione forte, una delle quattro forze fondamentali della natura che tiene uniti i protoni del nucleo atomico. Denominata con la sigla Ds3 * (2860) ˉ, si tratta di un nuovo tipo di mesone, cioè un tipo di particella subatomica composte da un quark e un antiquark legati dalla forza forte, che è stato individuato dopo una serie di analisi dei dati raccolti con il rivelatore LHCb al CERN di Ginevra. L’esperimento LHCb, gestito da una grande collaborazione internazionale, è stato progettato per studiare le proprietà delle particelle elementari contenenti i cosiddetti quark-bottom e quark-charm e rappresenta a tutt’oggi l’unico esperimento in grado di realizzare questo tipo di scoperte. Date le similitudini con il modo in cui si trovano confinati i protoni negli atomi, i ricercatori sperano ora di essere in grado di studiare la particella per comprendere meglio l’interazione forte.

University of Warwick: Discovery of new subatomic particle sheds light on fundamental force of nature

arXiv: Observation of overlapping spin-1 and spin-3 D0K– resonances at mass 2.86 GeV/c2

arXiv: Dalitz plot analysis of Bs0→D0Kπ+ decays

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Relatività e QED, eliminati i dubbi sulle previsioni delle due teorie

Le teorie della relatività ristretta di Einstein e dell’elettrodinamica quantistica (quantum electroynamics, QCD), quest’ultima formulata tra gli altri da Richard Feynman, rappresentano due importanti pilastri della fisica moderna. Oggi, in collaborazione con i colleghi di diverse università e istituti internazionali, un gruppo dei ricercatori guidati dal professor Wilfried Nörtershäuser dell’Università Tecnica di Darmstadt hanno riesaminato alcuni aspetti fondamentali delle due teorie attraverso una serie di esperimenti realizzati presso il GSI Helmholtz Center for Heavy Ion Research. Continua a leggere Relatività e QED, eliminati i dubbi sulle previsioni delle due teorie

LUNA riproduce la nucleosintesi del litio

Uno dei problemi ancora aperti dell’astrofisica riguarda la questione del litio. Infatti, la quantità di litio prevista nelle stelle non è quella che ci aspettiamo (post1; post2). Nonostante ciò, i calcoli sono esatti, così come è stato confermato per la prima volta da un esperimento recente condotto presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso che ha permesso di calcolare la percentuale di litio che si produce sotto certe condizioni estreme, come quelle che hanno caratterizzato, appunto, il Big Bang. Continua a leggere LUNA riproduce la nucleosintesi del litio

Nuovi indizi sul processo di produzione dei fotoni nelle collisioni di alta energia

Sappiamo che il nucleo dell’atomo è composto da protoni e neutroni che, a loro volta, sono costituiti da particelle più elementari chiamate quark e gluoni. Osservare queste particelle elementari è alquanto complicato e allora i fisici utilizzano i grandi acceleratori per far scontrare gli atomi alla velocità della luce e vedere cosa accade durante le collisioni ad alta energia.

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Evidenza del Big Fix?

Ci sono ancora molte domande aperte a cui il modello standard non è in grado di rispondere. Una di queste riguarda il valore di aspettazione minimo del campo di Higgs nel vuoto rispetto alla scala di Planck. In un recente lavoro pubblicato su International Journal of Modern Physics A, tre fisici dell’Università di Kyoto in Giappone, considerano che la radiazione dello spazio sia funzione del valore di aspettazione di Higgs nel vuoto e mostrano come essa raggiunge un valore massimo attorno al valore osservato di 246 GeV. In altre parole, l’esistenza dei nuclei atomici gioca un ruolo cruciale nel massimizzare la radiazione tale che l’entropia totale relativa alle ultime fasi evolutive dell’Universo raggiunga un valore massimo (vedasi L’Universo si ‘consuma’ ad un ritmo elevato). Questa conclusione suggerisce l’evidenza del cosiddetto “Big Fix” secondo cui i parametri del modello standard sono fissati quasi in maniera naturale e in modo che la radiazione dell’Universo diventi massima.

International Journal of Modern Physics: Evidence of the big fix

arXiv: Evidence of the Big Fix