I buchi neri sono gli oggetti più enigmatici e affascinanti dell’Universo. Di essi conosciamo molto poco e, nonostante sia noto che essi esistono nelle binarie-X che nei nuclei galattici attivi, non ne abbiamo mai visto uno in formazione. Oggi, però, gli scienziati sperano di utilizzare gli esperimenti sui neutrini, come il prossimo denominato Deep Underground Neutrino Experiment (DUNE), attraverso i quali si spera di “assistere in diretta” alla nascita di uno di essi. Continua a leggere La nascita ‘in diretta’ di un buco nero
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Materia scura: dallo spazio all’LHC
Mentre gli scienziati del programma Dark Energy Survey (DES) hanno pubblicato la prima di una serie di mappe della distribuzione di materia scura nello spazio cosmico, ci si interroga sulle modalità con cui il Large Hadron Collider (LHC) potrà essere in grado di rivelare le eventuali particelle che la compongono.
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Focus sull’Universo primordiale
Il satellite Planck ha trascorso più di quattro anni nello spazio per catturare la luce più antica che siamo in grado di osservare: stiamo parlando della radiazione cosmica di fondo. Essa riempie tutto lo spazio e ci offre una sorta di istantanea di come appariva l’Universo circa 380 mila anni dopo il Big Bang. I dati di Planck hanno fatto luce, è il caso di dirlo, non solo sullo stato fisico e sull’evoluzione dell’Universo primordiale, ma anche sulla materia scura, quell’enigmatica componente che rappresenta lo ‘scheletro cosmico’ su cui sono distribuite le galassie e gli ammassi di galassie. Inoltre, i dati di Planck avvalorano l’inflazione cosmica, cioè quella fase di espansione esponenziale, avvenuta 10-35 secondi dopo il Big Bang, in cui l’Universo passò dalle dimensioni di un protone a quelle che, al di fuori di ogni comprensione, lo caratterizzano oggi. Continua a leggere Focus sull’Universo primordiale
Tachioni ‘travestiti’ da neutrini?
In un articolo apparso su Astroparticle Physics, il fisico Robert Ehrlich della George Mason University ora in pensione, ipotizza che il neutrino sia molto probabilmente un tachione, cioè una ipotetica particella che si muoverebbe con una velocità superluminale. Nel passato, ci sono state altre proposte in tal senso, l’ultima risale al 2011 quando l’esperimento OPERA misurò la velocità dei neutrini sostenendo che si erano propagati con una velocità leggermente superiore a quella della luce. Tuttavia, quando furono controllati i dati, si trovò che nel risultato originale c’era un errore.
Present and Future Neutrino Physics
The recent discovery of a non-zero mixing angle θ13 by reactor neutrino disappearance experiments has initiated the precision era of lepton flavor physics. Therefore it is timely to identify strategies to determine the remaining parameters of the three active neutrinos, such as the neutrino mass hierarchy and the leptonic Dirac CP phase. Continua a leggere Present and Future Neutrino Physics
Planck avvalora il modello cosmologico standard
In questi giorni, i cosmologi sono riuniti a Palazzo Costabili, nella città di Ferrara, per discutere gli ultimi risultati ottenuti dal satellite Planck sulla temperatura e la polarizzazione della radiazione cosmica di fondo (post). Il risultato principale è una nuova mappa a tutto cielo che mostra lo stato fisico dell’Universo infante appena 380 mila anni dopo il Big Bang e i cui dati saranno pubblicati sulla rivista Astronomy & Astrophysics non prima del 22 Dicembre 2014.
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Planck fa luce sull’età oscura dell’Universo
Sono state presentate oggi in anteprima mondiale a Ferrara, dove è in corso di svolgimento il meeting annuale sul satellite Planck dall’1 al 5 dicembre, le mappe della polarizzazione della radiazione cosmica di fondo cosmico che confermano il modello cosmologico standard dell’Universo, ridimensionando le incongruenze fra modelli di derivazione astrofisica e modelli di derivazione cosmologica.
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Un segnale ‘misterioso’ dal Sole: evidenza di materia scura?
Alcuni scienziati dell’Università di Leicester hanno rilevato un segnale curioso nella banda dei raggi-X che potrebbe essere associato alla misteriosa materia scura. Secondo i ricercatori, si tratterrebbe, è l’obbligo il condizionale, di un segnale dovuto agli assioni, ipotetiche particelle elementari proposte, tra l’altro, per spiegare la materia scura. In uno studio in corso di pubblicazione proprio oggi 20 ottobre 2014 sulla prestigiosa rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (MNRAS), gli scienziati descrivono la loro scoperta in termini di un segnale che non sembra avere una spiegazione convenzionale.
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