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L’oceano sotterraneo di Ganimede

Hubble ha rivelato due fasce di aurore che circondano Ganimede, la luna più grande di Giove. Le aurore sono state osservate nella banda dell’UV dallo Space Telescope Imaging Spectrograph e sono mostrate in blu. Lo studio delle aurore, la cui posizione è determinata dal campo magnetico della luna, fornisce uno strumento di indagine che permette agli astronomi di esplorare gli strati più interni di Ganimede, da dove si genera il campo magnetico. L’oscillazione del campo magnetico, dovuta alla sua interazione con l’enorme magnetosfera di Giove, rappresenta una evidenza del fatto che Ganimede possiede un oceano sotterraneo di acqua salina. Credit: NASA/JPL/Galileo Project

Il telescopio spaziale Hubble ha permesso di avere la miglior evidenza indiretta che riguarda l’esistenza di un oceano di acqua salata sotto la superficie di Ganimede, la luna più grande di Giove. Secondo gli scienziati, l’oceano sotterraneo conterrebbe una quantità d’acqua superiore a quella presente in tutti gli oceani della Terra. Continua a leggere L’oceano sotterraneo di Ganimede

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Europa potrebbe ospitare oggi forme di vita aliena

E’ la convinzione di un gruppo di astronomi americani che stanno cercando indizi relativi all’esistenza di forme di vita aliena nel Sistema Solare. La conclusione deriva dal fatto che la luna di Giove possiede un oceano che rappresenta un ambiente molto più promettente rispetto alla superficie arida di Marte che è attualmente al centro dell’attenzione del governo degli Stati Uniti.

“Europa è il luogo ideale nel Sistema Solare dove potrebbe esistere la vita”, dichiara Robert Pappalardo, uno scienziato planetario del Jet Propulsion Laboratory (JPL) a Pasadena, in California. “Ed è il luogo che dovremmo esplorare oggi più che mai dato che abbiamo l’idea per realizzare una missione spaziale che riteniamo sia adatta per arrivare su Europa a costi contenuti. La luna di Giove è l’ambiente ideale in termini di abitabilità grazie al suo sottile spessore di ghiaccio e al suo oceano sottostante. Inoltre, sappiamo che esistono degli ossidanti sulla sua superficie”. Su richiesta della NASA, gli scienziati hanno rivisto la proposta per effettuare una missione spaziale su Europa riducendo notevolmente i costi. In questo modo, il JPL e l’Applied Physics Laboratory (APL) presso la Johns Hopkins University in Maryland hanno sviluppato un nuovo progetto scientifico, chiamato Clipper, che ha un costo totale di due milioni di dollari se si esclude la parte relativa al lancio. Sulla scia del successo della sonda Cassini, Clipper dovrebbe orbitare attorno a Giove e realizzare una serie di voli ravvicinati attorno a Europa. Se il progetto verrà approvato, la sonda potrebbe essere lanciata entro il 2021 in modo da arrivare su Europa dopo 3-6 anni di volo (per confronto occorrono circa 6 mesi per raggiungere Marte). Nonostante la NASA abbia, però, annunciato alla fine dello scorso anno che non ci sono fondi per la missione Clipper, esiste comunque un programma per inviare su Marte un nuovo robot simile a Curiosity entro il 2020, un progetto che dovrebbe costare circa 2,5 miliardi di dollari. Ad ogni modo, una volta che la sonda Juno raggiungerà l’orbita di Giove nel 2016, il governo americano non avrà più sonde operative nelle regioni più distanti dello spazio interplanetario. La NASA potrebbe perciò partecipare alla missione congiunta con l’ESA denominata JIME (Jupiter Icy Moon Explorer) la cui sonda dovrebbe arrivare a destinazione entro il 2030. “Se Europa rappresenta il luogo ideale del Sistema Solare dopo la Terra dove la vita potrebbe esistere, Encelado, una luna di Saturno, dovrebbe essere presa in considerazione allo stesso modo”, dice Amanda Hendrix, uno scienziato planetario presso il Planetary Science Institute in Tucson, in Arizona. “Essa possiede almeno uno sottostrato di acqua, se non un oceano, ed è presente attività geologica. Inoltre, presenta un discreto calore verso il polo sud e sta espellendo particelle d’acqua sottoforma di geyser e altre componenti formando uno spettacolare pennacchio”. Insomma, secondo Pappalardo non bisognerebbe ignorare quei pianeti o quelle lune che hanno una elevata priorità scientifica. Lo scienziato americano sostiene che la vita su Marte può essere esistita diversi miliardi di anni fa ma oggi Europa potrebbe ospitare la vita.