Uno studio condotto da un gruppo di astrofisici del Canadian Institute for Theoretical Astrophysics (CITA) e del Centre for Planetary Sciences dell’Università di Toronto suggerisce che sui pianeti extrasolari che risiedono nella zona abitabile in orbita attorno a stelle di piccola massa, l’acqua potrebbe esistere allo stato liquido e perciò essi sarebbero più adatti ad ospitare forme di vita rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Continua a leggere Rotazione asincrona nella zona abitabile
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Esolune, gli ambienti ‘più adatti’ per ospitare forme di vita?
In un post di qualche mese fa, ho riportato brevemente i risultati di una ricerca in base alla quale le esolune potrebbero rappresentare ambienti ideali per ospitare forme di vita. Di fatto, uno dei temi principali che devono affrontare oggi gli astronomi è quello dell’abilità planetaria, cioè la misura della capacità di un corpo celeste di sviluppare e accogliere la vita. Quale dimensione dovrebbe avere un pianeta per ospitare la vita? Quanto deve essere distante dalla sua stella ospite? Quale composizione chimica dovrebbe avere la sua atmosfera?
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HD 97658b, una super-Terra identificata con la tecnica della spettroscopia
Gli studi effettuati sul nostro Sistema Solare non ci permettono di arrivare a conclusioni certe in merito alle caratteristiche che esso può avere in comune, o meno, con gli altri sistemi planetari. Tuttavia, da quando la NASA nel 2009 ha messo in orbita il satellite Kepler, le cose stanno cambiando e oggi abbiamo una lista di oltre 4.000 esopianeti nella lista dei candidati. Si tratta di una prima indagine che ha lo scopo di rispondere ad una serie di domande aperte come, ad esempio, la seguente: sono più comuni i pianeti giganti e gassosi come Giove o Saturno oppure sono più rari i pianeti tipo terrestre?
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WASP-43b, realizzata una mappa della temperatura e del vapor acqueo
Un gruppo di astronomi hanno utilizzato il telescopio spaziale Hubble per realizzare una mappa dettagliata della temperatura superficiale di un esopianeta, denominato con la sigla WASP-43b, la cui massa risulta circa due volte quella di Giove e dove fa abbastanza caldo per fondere l’acciaio. Continua a leggere WASP-43b, realizzata una mappa della temperatura e del vapor acqueo
WASP-94, due gioviani in una coppia di stelle
Una gruppo internazionale di astronomi guidati dai colleghi della Keele University hanno scoperto due esopianeti delle dimensioni di Giove che si trovano ciascuno in orbita attorno alle rispettive stelle che fanno parte di un sistema stellare binario. La maggior parte dei pianeti extrasolari noti orbitano attorno a stelle singole, come il Sole. Tuttavia, molte stelle fanno parte di sistemi binari, cioè stelle doppie che si sono originate dalla stessa nube di gas interstellare. Oggi, per la prima volta, i ricercatori hanno identificato due ‘gioviani caldi’ in una coppia di stelle.
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Identificate molecole di vapor acqueo nell’atmosfera di Kepler-3b
Un gruppo di astronomi, guidati da Drake Deming, un esperto di scienze planetarie del Dipartimento di Astronomia presso l’University of Maryland (UMD), hanno individuato tracce di vapor acqueo nell’atmosfera di HAT-P-11b o Kepler-3b, un esopianeta situato a 124 anni-luce nella costellazione del Cigno. Si tratta di una scoperta importante perchè si tratta del più piccolo pianeta extrasolare dove gli scienziati sono stati in grado di identificare componenti chimiche nella sua atmosfera. Continua a leggere Identificate molecole di vapor acqueo nell’atmosfera di Kepler-3b
La NASA fornisce le ‘linee guida’ per la ricerca di ET
Gli astrobiologi che esplorano le atmosfere planetarie alla ricerca di mondi alieni non si limitano alla ricerca di un solo tipo di gas, come l’ossigeno, l’ozono o il metano, poichè in certi casi questi gas possono essere prodotti in modo non-biologico. E’ quanto affermano i ricercatori della NASA che hanno condotto per lungo tempo una serie di esperimenti presso l’Astrobiology Institute’s Virtual Planetary Laboratory. Continua a leggere La NASA fornisce le ‘linee guida’ per la ricerca di ET
L’inquinamento atmosferico come strumento d’indagine per la ricerca di ET
Mai come oggi, l’umanità si trova “vicina” alla soglia della rivelazione di segni di vita extraterrestre su altri mondi. Lo studio delle atmosfere planetarie può rappresentare un ottimo strumento d’indagine per identificare alcuni gas come l’ossigeno ed il metano che possono esistere solamente se vengono riforniti da forme di vita semplici, come ad esempio i microrganismi. E le civiltà avanzate? Potrebbero produrre dei segni identificativi della loro presenza?
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Il futuro della spettroscopia per lo studio delle atmosfere planetarie
La scoperta di nuovi esopianeti ha il potenziale di offrire all’umanità un impatto mediatico sempre più importante mai come prima nella storia dell’astronomia. L’obiettivo primario rimane comunque la ricerca della vita oltre la Terra. Continua a leggere Il futuro della spettroscopia per lo studio delle atmosfere planetarie
L’importanza degli oceani per la vita aliena
Alcuni ricercatori della University of East Anglia (UEA) hanno condotto una serie di studi allo scopo di capire come si può sviluppare la vita sugli altri pianeti. I risultati suggeriscono che gli oceani rappresentano un fattore di vitale importanza per caratterizzare le condizioni climatiche sui pianeti simili alla Terra.
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