Grazie ad una serie di osservazioni realizzate col telescopio spaziale Hubble per misurare più accuratamente la distanza delle stelle che si trovano in una ventina di galassie, gli astronomi hanno trovato che l’Universo si sta attualmente espandendo più velocemente rispetto al ritmo derivato dalle misure effettuate durante le epoche primordiali subito dopo il Big Bang. Se confermata, questa apparente inconsistenza potrebbe rappresentare un importante indizio per comprendere tre delle più elusive componenti dell’Universo: la materia scura, l’energia scura e i neutrini. I risultati di questo studio sono riportati su Astrophysical Journal. Continua a leggere Hubble trova un’espansione più accelerata dell’Universo
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LIGO, speculazioni su una presunta ‘scoperta’
Questi sono giorni abbastanza caldi, si fa per dire, perchè ci stiamo avvicinando al D-Day. Infatti, il prossimo giovedì 11 Febbraio potrebbe segnare una data significativa nella storia della scienza poichè i ricercartori che lavorano all’esperimento Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) potrebbero annunciare una grande notizia: stiamo parlando della rivelazione sperimentale delle onde gravitazionali, una delle predizioni più spettacolari della teoria della relatività generale Continua a leggere LIGO, speculazioni su una presunta ‘scoperta’
Esplorando l’energia scura con i supercomputer
Il prossimo decennio potrebbe vedere un rapido sviluppo nell’ambito della ricerca sull’energia scura, quella enigmatica componente che costituisce circa il 70 percento del contenuto materia-energia dell’Universo. Due nuovi strumenti, molto potenti, esploreranno il cielo a caccia di galassie distanti. DESI, che sta per Dark Energy Spectroscopic Instrument, misurerà la distanza di 35 milioni di oggetti cosmici mentre LSST, il Large Synoptic Survey Telescope, realizzerà una serie di immagini e video ad alta risoluzione di circa 40 miliardi di galassie. Entrambi gli strumenti permetteranno agli astronomi di comprendere ancora più in dettaglio come l’energia scura, quel fenomeno che sembra essere responsabile dell’espansione cosmica accelerata, abbia dato forma alla struttura dell’Universo nel corso del tempo. Continua a leggere Esplorando l’energia scura con i supercomputer
La risoluzione limite dell’Universo
Siamo in grado di definire le dimensioni del puntino che compone il punto interrogativo? Che succede se ci spostiamo di qualche metro? Il dettaglio più fine che l’occhio umano è in grado di distinguere è la dimensione di un punto alla distanza di un metro: stiamo parlando di “risoluzione angolare”. La risoluzione migliore di un sistema ottico, come l’occhio, è data approssimativamente dal rapporto tra la lunghezza d’onda della luce incidente e la dimensione dell’apertura del sistema attraverso cui passa la luce. In astronomia, il concetto di risoluzione funziona allo stesso modo. Ciò spiega come mai si costruiscono telescopi sempre più grandi: non solo i telescopi più grossi raccolgono più luce, e perciò possono osservare sempre più lontano nello spazio, ma più grande è l’apertura dello strumento e, in linea di principio, migliore risulterà l’immagine. Oggi, però, un nuovo studio pubblicato da Eric Steinbring del National Research Council Canada suggerisce che l’Universo abbia in realtà una sorta di “risoluzione limite fondamentale”: in altre parole, non saremo mai in grado di vedere le galassie più distanti, così chiaramente come vorremmo, a prescindere dalle dimensioni del telescopio. Continua a leggere La risoluzione limite dell’Universo
A caccia di onde gravitazionali: l’era di LIGO
Per migliaia di anni, l’astronomia è stata il teatro della luce visibile, quella stretta banda dello spettro elettromagnetico fatta di colori che sono visibili dall’occhio umano. Ma a partire dal 20° secolo, gli astronomi hanno iniziato ad esplorare altre forme di luce, dalle onde radio, all’infrarosso fino ai raggi gamma. Su un altro fronte, gli scienziati hanno costruito rivelatori di neutrini oppure osservatori per lo studio dei raggi cosmici, allo scopo di studiare l’Universo per mezzo delle particelle. Più di recente, è arrivata sulla scena un’altra branca dell’astronomia: stiamo parlando delle onde gravitazionali. Continua a leggere A caccia di onde gravitazionali: l’era di LIGO
Più Terre nell’Universo del futuro
La Terra è nata molto presto nel contesto della storia cosmica. È quanto emerge da un recente studio teorico secondo cui solo l’8 percento dei pianeti potenzialmente abitabili erano presenti nell’Universo quando si originò il nostro Sistema Solare 4,6 miliardi di anni fa. La nascita di nuovi pianeti continuerà ancora anche quando tra 6 miliardi di anni circa il Sole si troverà alla fine del suo ciclo vitale. In altre parole, la maggior parte di quei pianeti, stiamo parlando del 92 percento, si deve ancora formare. I risultati di questo studio, le cui conclusioni sono basate sui dati raccolti dalle osservazioni realizzate con il telescopio spaziale Hubble e col satellite Kepler, sono riportati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. Continua a leggere Più Terre nell’Universo del futuro
Quanto ‘normale’ è il Sistema Solare?
Fino ad oggi sono state scoperti quasi quasi 2000 esopianeti, assieme a migliaia di altri oggetti candidati. La domanda è: che cosa ha di speciale il nostro Sistema Solare in questo immenso oceano di sistemi planetari che sono stati identificati dal satellite Kepler? Un nuovo studio, pubblicato su Astrophysical Journal, tenta di dare una risposta a questa domanda. Continua a leggere Quanto ‘normale’ è il Sistema Solare?
Kepler-452b, una scoperta nata per caso
È passato esattamente un mese da quando la NASA ha annunciato la scoperta di un pianeta “gemello della Terra”, notizia che ha avuto come di consueto la sua eco mediatica che ha fatto il giro del web e dei media tradizionali. Analizziamo più da vicino come si è arrivati ad una tale scoperta i cui risultati sono riportati su Astronomical Journal. Continua a leggere Kepler-452b, una scoperta nata per caso
Il più grande ‘anello’ di GRB: reale o effetto di proiezione?
Un team di astronomi ungheresi e americani ha trovato ciò che sembra essere la “struttura più grande” dell’Universo osservabile: un anello di ben 9 lampi gamma, e quindi di galassie, che si estende per 5 miliardi di anni luce. Gli scienziati, guidati da Lajos Balazs del Konkoly Observatory a Budapest, descrivono i loro risultati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. Continua a leggere Il più grande ‘anello’ di GRB: reale o effetto di proiezione?
La galassia più distante: ancora un record per l’osservatorio Keck
Grazie ad una serie di osservazioni realizzate con l’Osservatorio Keck situato nelle Hawaii, un gruppo di astrofisici ha osservato con successo la galassia più distante finora conosciuta grazie alla rivelazione della riga Lyman-alfa dell’idrogeno che pone l’oggetto ad un’epoca quando l’Universo aveva un’età inferiore a 600 milioni di anni. In più, il metodo attraverso il quale è stata rivelata la galassia, denominata con la sigla EGSY8p7, fornisce importanti indizi sui processi che hanno fatto “accendere” le prime stelle. I risultati sono descritti su Astrophysical Journal Letters. Continua a leggere La galassia più distante: ancora un record per l’osservatorio Keck