Oltre il Big Bang secondo Tim Maudlin

Il Big Bang è un termine che contiene una contraddizione: non è stato “big”, dato che l’Universo si sarebbe originato da un volume infinitamente piccolo, nè c’è stato alcun “bang”, perché non c’era lo spazio che permettesse la propagazione di onde sonore. Oggi, però, grazie allo studio diretto della luce più antica che siamo in grado di osservare, gli scienziati iniziano ad avere una visione alquanto sufficiente delle primissime fasi primordiali della storia cosmica che ebbe inizio circa 13,8 miliardi di anni fa quando un evento singolare diede origine, per l’appunto, allo spazio e al tempo. La domanda successiva è: che cosa è accaduto, o forse no, prima del Big Bang?

Si tratta di una delle domande più difficili che la nostra mente possa concepire. Per provare a rispondere a questo quesito complicato, Tim Maudlin, professore di filosofia alla New York University, ritiene che i cosmologi moderni dovrebbero considerare due possibilità: 1) o che l’Universo sia nato dal ‘nulla’ o 2) che lo stesso Big Bang sia stato preceduto da un altro stato fisico da cui si è poi evoluto il nostro Universo osservabile. Ad ogni modo, entrambe le possibilità, e cioè che il tempo sia semplicemente iniziato ad un certo istante o che invece sia trascorsa una quantità infinita di tempo, provocano un certa scontentezza tra scienziati e filosofi che lasciano la porta aperta a tutta una serie di teorie [video]. Nel suo ultimo libro Philosophy of Physics: Space and Time, edito da Princeton University Press, Maudlin porta i non-fisici nel cuore dei problemi filosofici che stanno alla base della natura e della struttura dello spazio e del tempo. Il testo è inoltre una risorsa ideale per quei fisici che sono interessati ad approfondire i concetti fondamentali dello spaziotempo.

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Per un approfondimento di questi e altri argomenti: Idee sull’Universo

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