Una serie di misure realizzate da un gruppo di astronomi australiani sulla distribuzione della materia scura nella Via Lattea suggeriscono che ne esiste circa il 50 per cento in meno rispetto a quanto si pensava in precedenza. Gli scienziati hanno usato un metodo sviluppato quasi 100 anni fa per stimare il contributo della materia scura nella nostra galassia: i risultati indicano che la sua massa è di circa 800 miliardi di volte la massa del Sole.
I ricercatori hanno studiato le regioni più esterne della Via Lattea, guardando da per la prima volta vicino, si fa per dire, ai confini della nostra galassia. Gli astronomi, guidati dall’astrofisico Prajwal Kafle dell’University of Western Australia, nodo del International Centre for Radio Astronomy Research, sono stati in grado di stimare la massa della materia scura nella Via Lattea analizzando la velocità delle stelle distribuite in tutta la Galassia, compresi i bordi, con un livello di accuratezza mai raggiunto prima. Per fare questo, gli scienziati hanno utilizzato una tecnica efficiente sviluppata dall’astronomo britannico James Jeans nel 1915, decenni prima che si parlasse di materia scura. Le misure realizzate dal gruppo di Kafle aiutano a risolvere un mistero che ha ossessionato i teorici per quasi due decenni. “Le nostre attuali idee sulla formazione e l’evoluzione delle galassie si basano su una teoria, chiamata Lambda Cold Dark Matter (ΛCDM), che prevede l’esistenza di alcune galassie satelliti attorno alla Via Lattea, visibili ad occhio nudo che però non vediamo“, spiega Kafle. Infatti, secondo la teoria ci dovrebbero essere solo tre galassie satelliti, che è ciò che esattamente osserviamo: la Grande Nube di Magellano, la Piccola Nube di Magellano e la galassia nana del Sagittario. Il problema delle galassie satelliti mancanti è stato considerato come una sorta di “spina nel fianco” per quasi 15 anni ma oggi questi risultati potrebbero essere confortanti, anche se rimangono ancora alcuni problemi da risolvere. Infine, gli scienziati hanno presentato un modello più complesso della Via Lattea che permette di analizzare diversi parametri, come la velocità di fuga dalla Galassia, trovando un valore di 550 Km/sec. Ricordiamo che sulla Terra un razzo deve viaggiare con una velocità di ‘appena’ 11 Km/sec per opporsi all’attrazione gravitazionale.
ICRAR: Dark matter half what we thought, say scientists
The Astrophysical Journal: ON THE SHOULDERS OF GIANTS: PROPERTIES OF THE STELLAR HALO AND THE MILKY WAY MASS DISTRIBUTION
arXiv: On the Shoulders of Giants: Properties of the Stellar Halo and the Milky Way Mass Distribution
This animation shows a supercomputer simulation of a galaxy like the Milky Way and its invisible dark matter halo. We zoom in to the galaxy and can see knots of dark matter where we would expect to see many satellite galaxies, but they don’t exist in the real Universe. That’s the missing satellite problem. Credit: Prof Chris Power and Dr Rick Newton, ICRAR. Music by Reuben Christman (www.reubenchristman.com).
This artist’s impression shows the Milky Way galaxy. The blue halo of material surrounding the galaxy indicates the expected distribution of the mysterious dark matter, which was first introduced by astronomers to explain the rotation properties of the galaxy and is now also an essential ingredient in current theories of the formation and evolution of galaxies. New measurements show that the amount of dark matter in a large region around the Sun is far smaller than predicted and have indicated that there is no significant dark matter at all in our neighbourhood. Credit: ESO/L. Calçada