Grazie ad una serie di osservazioni realizzate con il Large Binocular Telescope (LBT), il più grande telescopio terrestre che opera nella banda ottica, è stato possibile rivelare nuovi indizi sulle probabili origini delle supernovae particolarmente brillanti che vengono utilizzate dagli astronomi come calibratori di distanze cosmiche per determinare il tasso di espansione dell’Universo.
Nel loro recente articolo, i ricercatori hanno pubblicato i risultati delle osservazioni relativi alla recente supernova 2011fe i cui dati sono stati raccolti grazie allo strumento Multi-Object Double Spectrograph (MODS) della Ohio State University che misura la frequenza e l’intensità della luce emessa da una stella in funzione della sua composizione chimica. Analizzando la luce della SN 2011fe, un tipo di supernova di tipo Ia, gli astronomi hanno concluso che questi oggetti si originano in seguito all’interazione di una coppia di stelle collassate, note come nane bianche. In pratica, una delle due nane bianche orbita attorno all’altra trasferendo ad essa materia. Il processo continua finchè la stella diventa instabile e alla fine esplode emettendo una quantità di energia pari ad almeno 5 miliardi di volte superiore a quella emessa dal Sole.
[Press release: Astronomers Pin Down Origins of “Mile Markers” for Expansion of Universe] arXiv: No Stripped Hydrogen in the Nebular Spectra of Nearby Type Ia Supernova 2011fe
1 commento su “Nuovi indizi sull’origine dei ‘calibratori’ di distanze cosmologiche”
I commenti sono chiusi.